venerdì 17 maggio 2013

La t-shirt

la maglietta blu

Scrivo questo post ispirato da un post del Post.
Andy Warhol e la serigrafia.
Infinito Errore fa magliette stampate in serigrafia.
Ci vogliamo paragonare all'artista? no.
Vogliamo i nostri 15 minuti di celebrità? no.
Siamo in ritardo di 60 anni? no. (o forse si)
Non facciamo niente di nuovo, stampando magliette.
'le fanno anche al mercato, quelle te le stampano con il nome che vuoi'
A parte che quelle lì fanno cagare.

Infinito Errore fa delle magliette belle.

Si, c'è il riferimento a Warhol (certamente inevitabile l'associazione di idee con la produzione in serie, la massificazione, la mercificazione, l'alienazione delle menti, la riduzione in schiavitù finalizzata alla produzione delle merci) ma il riferimento a Warhol ce l'ha ogni cosa in ogni supermercato.
Siamo opere d'arte sue quando prendiamo una scatola di qualsiasi-cosa e la mettiamo nel carrello (o pensate che l'idea di prendere la-passata-Mutti-che-è-in-offerta sia venuta solo a voi?).
Poteva prendere la zuppa, la mano che prende la confezione, il carrello che contiene le confezioni, il bagagliaio dell'auto che contiene i sacchetti, il parcheggio che contiene le auto e replicare ciascuna cosa, facendoci vedere che siamo repliche.
Solo il nonno di Heidi è escluso, si faceva i cazzi suoi e ogni pipa che intagliava era unica.
Ma noi no.

Abbiamo visto anche i futuristi, si.
La prima maglietta ha un disegno che si ispira a Boccioni
Siamo in ritardo di 100 anni, allora.
E per la equazione dei ritardi Warhol era in ritardo di 40 anni.

Le magliette di Infinito Errore pescano dai segni che ci hanno lanciato quelli che sono passati prima; li hanno lanciati nel futuro e adesso ci piovono addosso.
Ci sporcano le magliette.







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